Cari studenti,
vi ho voluto riuniti insieme per salutarvi in questo primo giorno di scuola che da sempre e più di ogni altro conserva quella carica di promesse, aspettative, paure, sfide e fatiche che è propria di ogni nuovo inizio, ma ho voluto avervi qui soprattutto per farvi personalmente l’augurio che più ci sta a cuore come scuola, ovvero che questo nuovo anno sia per tutti un anno vissuto davvero come opportunità di crescita.
Prima che ciascuno nelle proprie classi inizi a sentir parlare di compiti, esami e materie da affrontare, vorrei soffermarmi un attimo a riflettere con voi su un valore che a mio avviso è fondamentale per il vostro vivere quotidiano e per gli uomini e le donne che diventerete, ovvero il rispetto.
Il pretesto di aggiornarvi sulla nuova normativa ministeriale relativa all’uso del cellulare di cui vi dirò e quindi sul regolamento aggiornato, mi ha portato a considerare il concetto di rispetto in maniera più ampia, anche perché, guardando allo scorso anno, credo ci sia da lavorare e migliorare molto su questo: i più grandi vadano indietro con la memoria e cerchino, da oggi, di porsi come esempio per chi comincia adesso il percorso.
Dunque, quando parlo di rispetto, parlo di rispetto prima di tutto per l’altro, sia esso un compagno, un insegnante o qualunque persona che contribuisce al lavoro che facciamo a scuola; parlo di rispetto per l’ambiente scolastico, che è forse quello che più è mancato lo scorso anno: la scuola è il vostro spazio, è il luogo in cui passate molte ore e averne cura e non danneggiarlo è un qualcosa che tutti dovremmo sentire come dovere; parlo del rispetto per le regole: spesso queste vengono vissute come barriere, sono in realtà strumenti che ci aiutano a vivere insieme e a tutelarci reciprocamente; parlo per ultimo (ma non per importanza) del rispetto per voi stessi: il rispetto riguarda anche il modo in cui guardate voi stessi e in cui trattate voi stessi. A volte siete troppo severi, a volte troppo superficiali, a volte vi consumate in occupazioni che non sono fatte per il vostro bene e neanche ve ne accorgete. Il bene per voi studenti è ascoltare i vostri desideri, le vostre emozioni, le vostre paure in maniera tale da riuscire a creare un equilibrio tra studio, relazioni e passioni. Solo con questo rispetto verso voi stessi potrete davvero esprimere il vostro potenziale e quindi crescere.
Ecco, è in particolare a questo ultimo punto (il rispetto per voi stessi) che lego tutte le regole che avete il dovere di rispettare, ma in particolare quella relativa all’uso del cellulare. La regola è semplice e chiara e da noi richiesta da anni: divieto del suo utilizzo per tutto l’orario scolastico.
Nel corso di questi mesi, sul tema c’è stato un ampio dibattito che mi ha aiutato a cogliere il senso vero del divieto imposto dal Ministero, a coglierlo attraverso le tante voci in rete e sui giornali che ho scelto e fatto mie per trasmettervi ciò che mi sembra più importante. Riassumo così: è stato necessario togliervi qualcosa per restituirvi qualcosa di più grande.
Vi si vogliono restituire due luoghi che o avete perso o rischiate di perdere. Uno concreto, l’altro metaforico: quello concreto è lo spazio reale e non virtuale, per stare insieme e costruire relazioni sociali vere e non solo social; c’è poi l’altro luogo metaforico e importantissimo che è lo spazio del silenzio (citando una delle voci di cui sopra), dello stacco dalla connessione costante. Abbiamo bisogno di stare in silenzio per ascoltarci davvero e intercettare i nostri desideri più profondi che non dobbiamo confondere con i bisogni più superficiali. Essere continuamente connessi ci toglie questi momenti che invece sono preziosi. Accanto a queste ragioni che ritengo fondamentali, ci sono quelle relative alla salute e alle conseguenze negative, direi deleterie, che l’uso incontrollato provoca sulla capacità di attenzione, di assorbimento delle informazioni, sulla capacità di rielaborazione, ecc. che potrebbero arrivare ad impedirvi di essere i protagonisti del processo di apprendimento che è determinante per la vostra formazione.
In sintesi, dobbiamo recuperare tutto ciò perché questo oggetto torni ad essere ciò per cui è nato: uno strumento nelle vostre mani e non voi nelle sue. Il divieto ci aiuti quindi a riportarlo a questa dimensione e a diventare capaci di gestirlo con consapevolezza.
In conclusione, vi invito a fare di questo anno scolastico un cammino in cui ogni parola e ogni azione siano improntate al rispetto. Non solo come un dovere, ma come una scelta che e segnerà la vostra esperienza di studenti e di persone.
Buon anno scolastico a tutti, a voi e ai vostri docenti che hanno il compito di guidarvi
La Coordinatrice Didattica
Prof.ssa Alessandra Giannelli